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Giorgio Getto Viarengo
Il ramarro e la sua coda

Collana: Biblioteca del Grifo
Formato: 17x24 cm
Pagine: 144
Prezzo: € 16
Isbn: 978-88-95952-28-4
 

Sandro Antonini
Pescatori e naviganti

Sandro Antonini
Generali e burocrati nazisti in Italia: 1943-1945

Sandro Antonini
La Banda Spiotta e la brigata nera genovese Silvio Parodi

Sandro Antonini
Brigata Coduri

Sandro Antonini
Guerra civile

Sandro Antonini
Io, Bisagno...

Sandro Antonini
Tigullio giorno e notte

Sandro Antonini, Barbara Bernabò
I Magnifici a Sestri Levante

Mauro Baldassarri
Monumenti di carta

Mario Bertelloni
Avansé

Francesco Baratta, Giuseppe Boccoleri
L'insediamento di un'industria
siderurgica nel levante ligure
agli inizi del novecento

Mario Bertelloni
Penna e passione

Giordano Bruschi
Quelli dei comitati

Alberto Bruzzone
New York tales

Vittorio Civitella, Elvira Landò Gazzolo
Madri di guerra. Lettere a Natalia

Carlo Doria
Uons apòn etàim

Marco Fantasia
Una storia sorridente

Daniela Lavagnino
Craviasco

Dario G. Martini
Genovesi malelingue

Giulia Oneto
Leivi ieri

Marco Papagalli
Carmen e Attilio

Marco Porcella
La fatica e la Merica

Pier Sambuceti
Ribelli

Giuseppino Stevané, Sandro Antonini
I padroni del vapore

Giuseppe Valle, Giorgio Viarengo
Parroci e Resistenza nel Tigullio

Giorgio Getto Viarengo
Il processo Spiotta

Giorgio Getto Viarengo
Ottobre 1922

Giorgio Getto Viarengo
Strade di Chiavari

Giorgio Getto Viarengo
Chiavari

Giorgio Getto Viarengo
Il naufragio del Sirio

Giorgio Getto Viarengo
Il ramarro e la sua coda

Luigi Vinelli
Benedetto XV costruttore di pace

Luigi Vinelli
Fortunato Vinelli

Luigi Vinelli
Portofino

Mauro Viviani
La Croce Rossa Italiana a Chiavari

Albino e Gianandrea Zanone
Luci e ombre a Sopralacroce

Giorgio Getto Viarengo

Il ramarro e la sua coda

"Ma il ramarro dicono che sia amico dell'uomo – riprese Cecilia –. Infatti lo avverte quando una qualche vipera gli si appressa.
Certo che sì – continuò Andrea –, e quando si difetta di quattrini, basta porre la coda di un ramarro in una scarpa, per trovarsi dopo pochi giorni un bel gruzzolo di scudi.
Allegramente adunque – disse Pasquale –, nella ventura primavera voglio che facciamo una gran caccia ai ramarri. Potessimo cavarsi di dosso qualche poca miseria!"

Durante le ricerche dedicate all'etnografia del nostro territorio ho iniziato a delineare un aspetto determinante per comprendere la presenza e il pensiero delle nostre popolazioni: le credenze, le ritualità, le superstizioni e i pregiudizi.

Lo studio aveva restituito una notevole quantità di materiale; in particolare, ero interessato alla produzione etno-musicale e, nel riordinarlo, mi imbattevo frequentemente in rituali, funzioni e usanze che custodivano una cultura da tradurre e interpretare.

La chiave di lettura che usavo per condurre l’indagine era il paesaggio, inteso come realizzazione e segno evidente di una presenza secolare sul territorio; mettendo in parallelo la costruzione del paesaggio e il materiale della ricerca si realizzava un quadro nitido sull’antropizzazione del territorio nel Tigullio.

Con il presente nuovo lavoro tenterò di interpretare un aspetto determinante e consequenziale al parallelo sopra esposto e riassumibile in una domanda: qual era la cultura dell’immaginario, del “credere”, delle superstizioni nella nostra terra?
 

Giorgio Getto Viarengo sin dai primi anni '70 si occupa di ricerche sul territorio con due specifici oggetti: l'analisi etnografica e le cronache della Resistenza. In questi anni ha pubblicato diversi saggi e realizzato documentari e articoli sulla stampa locale. Con Internòs edizioni ha pubblicato Chiavari. Nostra Signora dell'Orto. Storia e fede di una comunità (2010), Il ramarro e la sua coda (2013), Chiavari (2013), Il naufragio del Sirio (2016) e Foto Mariuccia. Immagini dalle cronache del levante di Maria Darliny (2019).